Intervista a Freak Antoni

freak antoni

Quale è il tuo pensiero sul Maurizio Pagliari artista?

Penso che Maurizio sia innanzitutto un potente affabulatore.
Anche nella vita, qualunque cosa ti racconti, specie se è la trama di un film o un fatto storico, ti avvince. Questa sua qualità naturale si amplifica quando sale su un palco e si crea quella particolare alchimia che rende unico il suo rapporto con il pubblico. Ha grande carisma e capacità di attrarre.

Cosa pensi dei suoi personaggi?

Maurizio ha lo sguardo e l'istinto dell'entomologo. Osserva con grande acutezza i soggetti che gli interessano e li riproduce con grande profondità. Quando sei davanti a un personaggio di Pagliari non ti rapporti mai a qualcosa di superficiale, sei davanti a un universo.
Potrei definire i suoi come personaggi da bar "nobilitati". Maurizio ci ha offerto e ci offre sempre dei precisi spaccati sociologici. Penso alla lotta con la vita dell'imbianchino Pizzocchi, all'emarginazione di Cactus, alle finte speranze vendute da Donna Zobeide, alla schiavitù dal lavoro di Ermete Bottazzi e alla dolente cattiveria della signora Novella. Un iperrealismo grottesco.

Quali sono, a tuo parere, le sue radici?

Sicuramente la grande tradizione comica popolare. Penso ad esempio a Giulio Cesare Croce e ai suoi personaggi. Ritengo che Duilio Pizzocchi sia un Bertoldo contemporaneo per la sua ingenua saggerzza e per l'immaginario che evoca. Pizzocchi, in fondo, anche se ha un figlio che naviga in internet, vive ancora in un mondo preindustriale e contadino. Le sue sono storie di paese o l'emanazione dell'archetipo del provinciale che va in città e ce la dipinge con i suoi occhi. Interessantissima è anche la dialettica del potere all'interno della pratica scenica di Pagliari. Ricordo ad esempio le sue prime apparizioni televisive e i suoi primi spettacoli dal vivo. Il meccanismo comico era semplice ed efficacissimo. C'era un presentatore elegante che voleva dare un tono raffinato allo spettacolo, l'imbianchino Duilio Pizzocchi irrompeva e travolgeva tutto. L'autorità veniva abbassata, il presentatore risultava sempre sconfitto, il popolo prendeva la sua rivincita sull'arroganza del potere.  

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